UFI HYDROGEN ottiene il finanziamento “IPCEI Hy2Move” dalla Commissione Europea per lo sviluppo di membrane catalizzate MEA destinate alla mobilità a idrogeno verde

UFI HYDROGEN è l’unica italiana selezionata per il progetto insieme ad altri 10 partner provenienti da 7 Stati Membri dell’UE.  

UFI HYDROGEN ha ricevuto il via libera a un finanziamento di circa 22 milioni di euro nell’ambito del progetto europeo IPCEI – Important Project of Common European Interest – “Hy2Move”, promosso dalla Commissione Europea per accelerare l’innovazione e l’industrializzazione delle tecnologie a idrogeno applicate alla mobilità.

UFI HYDROGEN è l’unica azienda italiana selezionata insieme ad altri 10 partner provenienti da 7 Stati Membri dell’UE coinvolti in 13 progetti. La società, operativa dal primo trimestre di quest’anno in un nuovo stabilimento di 14.000 metri quadrati in Trentino, è coinvolta nel progetto con il programma R2RMEA (Roll-to-Roll Membrane Electrode Assembly), focalizzato sullo sviluppo di membrane MEA per celle a combustibile destinate alla produzione di energia elettrica a zero emissioni.

All’interno del “Workstream 2”, UFI HYDROGEN collaborerà con partner di rilievo come Michelin e HDF-Energy per definire protocolli di test condivisi, finalizzati a valutare prestazioni e funzionalità delle celle a combustibile equipaggiate con membrane MEA, sia in ambito mobility che in applicazioni stationary.

L’obiettivo è rendere questa tecnologia pronta per una commercializzazione su larga scala, per fuel cell con applicazioni Mobility (Transport, Train, Aviation, Marine, Drones) e Stationary (Power Back Up i.e. Data Centers, Off Grid Solutions).”, commenta Marco Lazzaroni, CEO di UFI HYDROGEN. “Siamo orgogliosi di contribuire, con il nostro know-how e la nostra capacità industriale, alla costruzione di una filiera europea dell’idrogeno per supportare l’obiettivo dell’UE di produrre, a partire dal 2035, esclusivamente auto a zero emissioni”.   

L’impatto del progetto IPCEI Hy2Move è rilevante anche dal punto di vista occupazionale, con oltre 3.600 nuovi posti di lavoro diretti previsti a livello europeo, di cui 96 in Italia, e importanti investimenti in ricerca e formazione accademica, come il finanziamento di dottorati e tesi magistrali.

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